Che cosa è il test del DNA fetale e perché rappresenta una rivoluzione?

Che cosa è il test del DNA fetale e perché rappresenta una rivoluzione in ambito ginecologico? Oggi rispondiamo a queste due domande cercando di spiegarvi cosa è esattamente questo esame di cui sicuramente avrete già letto o sentito parlare.

Da qualche anno, infatti, è arrivato anche in Italia il cosiddetto “test del DNA fetale”, uno screening prenatale non invasivo basato sul DNA (Non Invasive Prenatal Testing – NIPT).

Si tratta di esame che, attraverso un semplice prelievo del sangue materno, permette di sapere con buona un’attendibilità (quasi uguale a quella di villocentesi o amniocentesi ma senza il rischio abortivo dato da questi esami)se il feto è affetto da anomalie cromosomiche. Nel campione di sangue materno, infatti, si ricercano frammenti di DNA del nascituro provenienti dalla placenta che possono fornire informazioni anche sui cromosomi sessuali.

Una rivoluzione in termini genetici che non sostituisce gli esami invasivi ma che può essere utile per orientare la paziente rispetto all’opportunità di ricorrervi o meno. Se i risultati dei test dovessero essere positivi, infatti, la coppia valuta se sottoporsi a ulteriori indagini.

Quando può essere effettuato? Dopo almeno 10 settimane di gestazione. Solitamente, si consiglia di farlo alla dodicesima settimana ma deve essere sempre effettuato da operatori accreditati.

Possono farlo tutte le donne in gravidanza? Generalmente si, anche quelle sotto i 35 anni purché non siano presenti particolari fattori di rischio. Prima di effettuare l’esame è bene comunque che sia già stato effettuato un attento esame ecografico.

Il problema? Il costo. L’eccessivo costo dell’esame (che può andare dai 500 ai mille euro) è tutto a carico dei futuri genitori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.